Il cigno nero.

18 settembre 2007

Il cigno nero è un evento altamente improbabile secondo il consenso della quasi totalità degli operatori,Nassim Taleb scommette su questi eventi,sostenendo che non esistono 'sistemi' perfetti.

Il fatto è che gli eventi «eccezionali» accadono molto più frequentemente di quanto
prevedano i modelli statistici applicati ai mercati finanziari: il Nasdaq è crollato del 30% in
due mesi nella primavera del 2000; i titoli Aol-Time Warner sono quasi raddoppiati di prezzo
dopo l'annuncio a sorpresa della fusione fra le due società nel gennaio 2001; nell'autunno
1998 il default della Russia ha scatenato una crisi di liquidità mondiale e, prima ancora, il
lunedì nero dell'ottobre 1987 ha seminato il panico fra gli investitori e ha fatto registrare un
calo del 31% dell'indice borsistico Dow Jones in soli cinque giorni.
In 18 anni di attività come trader, dal 1984 a oggi, Taleb ha visto passare tutti questi cigni
neri e ne ha approfittato. Dall'altra parte fallivano fragorosamente quelli che avevano
scommesso sulla loro estrema improbabilità, come il famoso speculatore Victor Niederhoffer
(«saltato» per ben due volte, nell'ottobre 1997 e dopo l'11 settembre 2001) e John
Meriwether con il suo Long Term Capital Management (Ltcm, spazzato via dal default
russo).
Taleb aveva previsto il crac dell’Ltcm mesi prima, perché sapeva che i modelli matematici
elaborati dai due premi Nobel Robert Merton e Myron Scholes, partner del fondo, avevano
un vizio di base: interpretavano la volatilità storica del mercato (gli alti e bassi dei prezzi)
secondo schemi mutuati dalla fisica che, secondo le loro teorie, dovrebbero ripetersi nel
futuro. «Ma le Borse e l'economia non rispondono alle leggi della fisica - osserva Taleb -. I
mercati dipendono dagli uomini in carne e ossa, dalle loro idiosincrasie e irrazionalità. E'
umano cercare di leggere troppo nel passato, dedurne delle "leggi" e proiettarle sul futuro.
Ma è una tentazione senza fondamento scientifico e viene beffata regolarmente dal caso».
I mercati finanziari sono sempre più a rischio, secondo Taleb, perché la lezione dell’Ltcm
non è stata capita. Anzi, le grandi banche e società di gestione usano sempre più spesso
modelli di analisi del rischio dei loro portafogli (come il Var, value at risk), che diversificano
gli investimenti basandosi sulla correlazione fra le classi di titoli e la previsione della loro
volatilità: «Così tutti seguono le stesse strategie - osserva Taleb -, tutti usano gli stessi
derivati e se capita una crisi in un settore, tutti dovranno correre a liquidare le stesse
posizioni, causando un effetto domino devastante».

Questo articolo è stato scritto nel 2002 e rileggendolo oggi è quanto mai di attualità.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Hai scritto "sto pensando seriamente di liquidar tutto e dedicarmi esclusivamente al mio sistema meccanico" perchè sei un uomo di merda e ti sei cagato sotto e le tue analisi del cazzo del medio termine poco servono se decidono di romperti il culo vedrai che fine che fai, cassettista di merda.

Sai solo scrivere delle tue performance del cazzo, ricordati coglione che uno con le palle fa oltre 100% all'anno, altro che quei miseri 15 punti che ti ci pulici il culo.

TI auguro un opening gap down sui tuoi titoli poi voglio vedere se riporti fedelmente le performance a -10% rispetto all'indice....

"sto pensando seriamente di liquidar tutto e dedicarmi esclusivamente al mio sistema meccanico" .... vai a fare il meccanico sulla vespa di papà che come broker fai ridere.